Raoul

Ho incontrato Raoul in un momento drammatico della sua vita, aveva solo poche ore di vita ed era ancora bagnato dal liquido amniotico: la mamma non aveva fatto in tempo neanche a pulirlo quando glielo hanno portato via.

Era lì su quel corridoio di cemento, tremava e ascoltava la mamma che da dietro le sbarre di acciaio lo chiamava disperata come aveva fatto con i figli precedenti.

Lo stavano per rinchiudere in uno di quei box in cui vengono messi tutti i vitelli che nascono negli allevamenti dove le mucche vengono sfruttate per la produzione del latte. Alimentato artificialmente, appena il tempo di raggiungere il peso giusto e sarebbe finito al mattatoio. Ma le cose sono andate molto diversamente. Io e lui su quel corridoio, uno davanti all’altro, due destini che si incontrano: da allora non ci siamo più lasciati. 

Siamo cresciuti insieme: oggi Raoul ha sei anni ed ha sviluppato una personalità unica, come il suo folto e morbido manto rosso. Oltre ad essere un figo pazzesco Raoul è anche un gigante buono, affettuoso, gentile ed accogliente che ha davvero tanto da insegnare a tutte e tutti coloro che entrano in contatto con la sua storia di liberazione.