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Eddie, Macchia e il gregge di pecore

Qualche giorno prima di Pasqua ci siamo messi in viaggio verso il comune di Acquapendente, dove si trova lo stabilimento ILCO, il più grande mattatoio di ovini di Italia. Un colosso del settore zootecnico che uccide, scuoia, disossa, fa a pezzi e impacchetta oltre 800mila animali l’anno, 200 mila soltanto nel periodo pre-pasquale.

Animali che arrivano dentro lunghi ed imponenti camion a più piani, dopo aver affrontato estenuanti viaggi di decine e decine di ore. Ma anche altri, come il piccolo Eddie, che arrivano da allevamenti locali attraverso brevi viaggi su mezzi decisamente più piccoli, ma carichi della stessa densa ed insopportabile sofferenza.

Attraverso il dialogo con i proprietari del mattatoio siamo riusciti ad ottenere la sua liberazione e portarlo qui, dove ha trovato ad accoglierlo la grande famiglia multispecie del santuario.

Qualche giorno dopo è arrivato anche Macchia, trovato vagante in un campo da alcune attiviste, a pochi chilometri da un altro noto macello di ovini situato a Passo Corese.

Li abbiamo accolti, protetti e svezzati con cura, attenzione e tutto l’ amore possibile, sostituendoci nostro malgrado alle loro mamme, dalle quali sono stati separati per sempre da un’industria crudele.

Tutti e 2 sarebbero stati uccisi a pochi giorni di vita e invece sono qui. Loro ce l’hanno fatta, ma troppi sono ancora vittime della violenza di allevamenti e mattatoi.

Oggi Eddie e Macchia sono due individui liberi che hanno stretto un legame unico di fratellanza e complicità, liberi di autodeterminarsi e costruire rapporti e relazioni altrove impossibili da immaginare, come quella con Tananai, un giovane vitello con il quale ormai compongono un trio inseparabile e condividono giornate spensierate fatte di giochi, rincorse, dispetti e  lunghe spedizioni esplorative alla ricerca dell’erba migliore.

La storia Eddie e quella di Macchia rappresentano quelle di tante altre pecore che abitano il santuario. Mamme sfruttate fino allo sfinimento a causa di continue gravidanze e mungiture che arrivano qui in seguito a liberazioni e sequestri; figli e figlie trovati abbandonati nei campi, a poche ore dalla nascita, in quei pascoli che poco prima delle festività di Natale e Pasqua si riempiono di agnellini ed agnelline fatti nascere per essere poi macellati a pochi giorni di vita e finire sulle nostre tavole imbandite in nome di una tradizione crudele.

Per tutte e tutti loro qui si scrive un finale diverso: la possibilità di guarire dai traumi subiti, di riappropriarsi dei loro corpi, di sviluppare legami familiari ed affetti altrove negati. 

Nome

Eddie, Macchia e il gregge di pecore

Specie

Ovino

Anno di nascita

Arrivo al Santuario

01/04/2023

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